LA
MISTERIOSA SETTA DEI BEATI PAOLI
In Sicilia i soprusi e le ingiustizie, dei nobili e dei funzionari di
Stato, erano
all'ordine del giorno, e a subirne le conseguenze era il popolino.
I Beati Paoli si sarebbero
assunti l'onere di vendicare i torti effettuati dai
potenti della Sicilia
contro la popolazione, si sarebbe trattato di un gruppo di
circa dieci persone, fra cui
ben quattro sacerdoti, con obiettivi, di volta in volta,
politici e/o criminali.
L'etimologia della setta
deriva da un monaco del Beato Francesco di Paola.
I Beati Paoli, operarono a Palermo tra il XV ed il XVI
secolo,uomini incappucciati
che, di notte, si riunivano per ordire
vendette e rappresaglie contro coloro che
avevano infranto impunemente
la legge.
I componenti della setta non si
conoscevano tra loro, si riunivano nelle cavità
segrete della Palermo
sotterranea indossando cappucci neri, ed erano tenuti ad
una fedeltà
assoluta alla causa.
In questo tribunale il colpevole, veniva portato bendato sempre di
sera, a un'ora inoltrata, perché le sentenze si
pronunciavano a
mezzanotte.
Il delinquente veniva condotto
in vasti sotterranei illuminati dove gli si toglieva la benda per essere
interrogato dal capo,
questi indossava un cappuccio nero così come tutti
gli altri componenti, non appena la sentenza veniva emessa, il
malcapitato era subito giustiziato.
Anche Cesare Lanza, barone di Mussomeli, fu
oscuramente minacciato dalla misteriosa setta, nell'intrigata vicenda
che
coinvolse la figlia Donna Laura il suo amante Ludovico Vernagallo.
È
difficile trovare documentazioni che ne
convalidino l'esistenza e l'operato
anche perché i racconti della tradizione
popolare erano esclusivamente orali.
Ne
risultano perciò molte teorie che non
concordano tra loro che vanno da un
sicuro fatto storico al convincimento
di una
invenzione letteraria.
Qualche
documentazione si trova a partire dalla
fine '800, che si basa una convinzione
popolare sull'effettiva storicità dei
fatti.
I
Beati Paoli fu scritto da Luigi Natoli,
e pubblicato a puntate, con lo
pseudonimo di William Galt, su "Il
Giornale di Sicilia" tra il
1909
e il 1910.
I Beati Paoli, rappresenta l’ideologia del romanzo "popolare",
affondando le sue radici nel romanzo
‘gotico’, il romanzo
di
Natoli paga " il suo contributo alla
tradizione gotica.
Tanto per cominciare, si veda all’inizio, il suo «cattivo» principale, Don
Raimondo Albamonte.
E se non basta un richiamo all’inizio del libro, eccone un altro nella
seconda metà: la tentata esecuzione di
Don Raimondo nelle
segrete,
in quell’intrico misterioso di cripte
che attraversa Palermo, è tutto un gran
far uso di sotterranei e grotte
artificiali, dove
avvengono
i crimini più sanguinosi.
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