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Mussomeli Oggi


 Notizie di storia approfondita  Eventi accaduti tra il 1812 e il 1880 I Beati Paoli Come vestivano nel 1500

 Le monete, i salari e le condizioni di vita dei contadini La macina del frumento I Circoli di Mussomeli

 

 

 

S T O R I A     

 

 Nell’ 831 sbarcano i musulmani in Sicilia,vanno alla conquista di paesi e campagne e il territorio

 di  Mussomeli, come gran parte dell’isola,diventa scenario di combattimenti.

 ll paese è fertile e conteso, i musulmani ne fanno un giardino al centro della Sicilia, nella regione

 tra i fiumi Platani e Salso.

 Mussomeli diventa araba e fiorita, e la sua terra è divisa per famiglie.

 Un paese adagiato tra due rocche, da una parte Sutera e dall’altra l’altura dove cinquecento

 anni dopo Manfredi Chiaramonte erigerà i bastioni e i contrafforti del magnifico castello.

 Passano i musulmani, arriva il tempo di Svevi, Angioini, aragonesi ed ecco la prima carta della storia

 documentale di Mussomeli: è un manoscritto dell’aprile 1392 che stabilisce che re Martino

 concede a Guglielmo Raimondo Moncada tutti i feudi che in quel momento sono in possesso di

 Manfredi Chiaramonte, fra questi anche “castrum musumelis”.

 Finisce così il XIV° secolo con la dinastia chiaramontana che si disperde e con l’avvicendarsi di

 altre famiglie nel castello e nel territorio.

 Dai Moncada ai Castellar (catalani), da Giovanni di Perapertusa (1450) a Federico Ventimiglia

 (1467), ad Andreotta del Campo, ultimo barone di Mussomeli nel 1548, che poi vendette il feudo

 a don Cesare Lanza, noto per aver ucciso la figlia adultera, la baronessa di Carini.

 La dinastia dei Lanza domina per trecento anni, e si arrende solo alla legge del tempo che passa,

 quando l’era feudale è finita, quando il parlamento siciliano si riunisce a Palermo, a Palazzo dei

 Normanni il 20 luglio 1812, e decreta l’abolizione dei feudi.

 Da questo momento anche a Mussomeli i contadini non appartengono più al signore insieme alla

 terra, come era avvenuto fino a quel tempo.

 Nel 1820 il paese partecipa alla sua prima rivoluzione e si schiera contro i Borboni, ma è

 un’insurrezione che finisce male, con una resa.

 I patrioti vengono condannati a morte, la repressione borbonica si intensifica.

 Il 1832 è l’anno delle cavallette, il 1837 quello del colera che uccide cinquecento persone.

 Mussomeli insorge ancora nel 1848, la mattina del 27 gennaio, con un corteo che percorre le

 strade gridando “abbasso i Borboni” e si dirige verso la Chiesa Madre dove Don Giuseppe Nigrelli,

 sul pulpito col fucile in mano, arringa la folla, ma anche questa volta la rivoluzione fallisce.

 Dodici anni dopo c’è la carica travolgente di Garibaldi e dell’unità d’Italia e da allora si corre verso

 il Novecento.

 Nel 1871 l’illuminazione pubblica con i fanali a petrolio, nel 1893 le  prime manifestazioni socialiste

 contro i vecchi liberali, l’anno dopo lo scioglimento dei fasci siciliani deciso a Roma da Francesco Crispi.

 A Mussomeli il tribunale militare condanna al confino l’ideologo del  socialismo locale, il dottor

 Cataldo Lima, i liberali hanno ancora un quarto di secolo prima della guerra del 1915-18

 Il resto è storia recente.

 

  Particolare Fontana dell'Annivina

 

 

      Palazzo Principe di Trabia

 

                     Piazza Roma

Torre dell'Orologio: Sita in Via Minneci

        annessa a palazzo Moncada.