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Mussomeli Oggi

 

      

CENNI DI ARCHEOLOGIA

 

 Il territorio di Mussomeli era abitato, fin dall'antichità,

 da popolazioni indigene, come dimostrano le tombe

 scavate nella roccia, che è possibile vedere in alcune

 zone intorno al paese.

 A Polizzello si possono vedere numerose grotte, che

 per la loro forma e la loro dimensione sono dette a forno.

 Questi sepolcri richiamano alla mente altri sepolcri simili

 presenti in altre zone della Sicilia, come la necropoli

 di Gibil-Abib, vicino Caltanissetta.

 In contrada Raffe è possibile cogliere la testimonianza

 di forme di civiltà successive, risalenti al periodo della

 penetrazione nell'interno della Sicilia dei Greci di Agrigento

 e al tempo in cui i Romani dominarono sull'isola.

 Il ricco materiale archeologico della contrada non ha mai

 conosciuto la strada dei musei, ma spesso è stato oggetto

 di speculazione da parte di tombaroli clandestini, che

 sistematicamente hanno messo a soqquadro la zona

 asportando tutto quello che c'era.

 I primi abitanti di Mussomeli furono dei pacifici

 agricoltori, che si preoccupavano esclusivamente della

 terra incuranti degli avvenimenti.

 Il villaggio, (ancora non è possibile parlare di paese) non

 aveva particolare importanza strategica e quindi non fu

 teatro di azioni di guerra, come la vicina fortezza di

 Sutera, che dovette lottare resistere e soccombere

 contro tutti i dominatori che si avvicendarono nel tempo.

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VEDI FOTO DEL MUSEO

 

VIDEO: ZONA ARCHEOLOGICA DI MONTE RAFFE

 

Nella Montagna Raffe, che è alta 460 metri a sud di Mussomeli fra il fiume Salito, e la contrada Buonanotte, proprio nel pendio di mezzogiorno, si sono ritrovate molte monete dell'epoca greca e rottami di vasi e lucerne.
Nella stessa località si osserva la pianta circolare di un edificio.
Molti anni addietro, un contadino trovò due verghe d'oro che vendette per 60 onze, nonchè una piccola anfora di vetro, che dalla descrizione sembra uguale a quella proveniente dal territorio di Sutera, e che si conserva nel museo di Palermo.

Quest'alto monte che si eleva a picco, e che solo a sud presenta una salita scoscesa, sembra nella sua aspra forma destinata dalla natura ad essere inespugnabile, e come una fortezza naturale, usata da quella gente, cui faceva bisogno un luogo di difesa.
Non è improbabile che le grandi cisterne esistenti nella contrada Raffe rimontino anche all'epoca dei Romani, nella considerazione che costoro curando molta la costruzione di tali opere, e che son rinomati i condotti d'acqua, i bagni, le piscine, non meno che i pozzi e le cisterne di quell'età.
Inoltre le diverse lucerne ivi trovate accennerebbero al primo periodo dell'età cristiana, essendo uso di quei tempi di porre nelle tombe, accanto al cadavere, una lucerna fittile.
Molti reperti sono stati ritrovati in epoca anche recente, da tombaroli improvvisati, che in barba alle leggi, e approfittando che la zona non fosse controllata, si sono appropriati di reperti di grande valore archeologico.
 

SITO ARCHEOLOGICO DI CANGIOLI - LOCULI

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SITO DI CANGIOLI - GROTTE NELLE ROCCIA

 

 

MONTE RAFFE - SCALA RICAVATA SU ROCCIA

 

Monte Raffe, con i resti di un abitato a terrazze costruito all'interno di un muro di fortificazione, utilizzato tra il VI° e il IV° secolo A. C. è certamente uno dei siti indigeni che

fu interessato dal fenomeno dell'ellenizzazione.

 

POLIZZELLO - NECROPOLI

 

Polizzello è un centro vicino a Mussomeli, di cui sono

conosciute le necropoli rupestri con tombe a camera

scavata nella roccia, l’acropoli con gli edifici di culto

nonché l’abitato sorto sul terrazzo, ai piedi della 

acropoli (VIII-VII sec. a.C.), reperti di Polizzello sono

conservati nel museo di Caltanissetta.

 

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VASO PROVENIENTE DA MONTE RAFFE

 

    LA GROTTA DI CHELLI

 

La grotta di Chelli, una misteriosa caverna con veduta e finestra panoramica, oggi quasi inglobata nel paese.

 

 

LA MONTAGNA DI POLIZZELLO

Il territorio di Mussomeli è ricco di siti archeologici, vogliamo citare la contrada di Grotte che si trova a tre miglia dall'abitato verso est, qui si incontrano una catena di colline rocciose, che dai sito detto Omomorto, sempre in direzione est, si estende fino quasi al torrente Fiumicello e divide la contrada Manca dalla contrada Testacotta.
Queste colline presentano sui punti più elevati, grotte scavate dalla mano dell'uomo nella roccia, e spesso in punti quasi inaccessibili, vi sono celle disposte irregolarmente a gruppi e ad altezze diverse.
Che questa sia la necropoli d'un popolo d'antica data non ci sono dubbi, infatti nella pianura sottostante i contadini del luogo hanno spesso trovato cocci di vasi e avanzi laterizi, basamenti di case di abitazione e grandi massi squadrati, che dimostrano l'esistenza in quel luogo di un'antica città.
Anche nella collina Girafi a cinque chilometri dall'abitato, sotto la discesa di Santa Domenica, si sono pure rinvenuti resti di antiche abitazioni e specialmente cocci, laterizi e monete antiche
.

 

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